13 novembre 2017: l'Italia, perdendo con la Svezia, dice addio alla possibile qualificazione ai mondiali di Russia 2018. Un giorno “nefasto” per il Belpaese, almeno stando alle parole dei massimi rappresentanti del sistema calcistico nostrano, che avrebbe dovuto portare ad una vera e propria rivoluzione nel sistema calcio nostrano.
Tutto questo, purtroppo, non è avvenuto, visto che dopo le scontate, anche se arrivate con sensibile ritardo, uscite di scena del ct Gianpiero Ventura e del presidente Carlo Tavecchio, ci si è trovati fermi al palo. A questo punto sorge spontaneo chiedersi se e quando ci sarà la vera svolta calcistica da tutti acclamata ma da nessuno veramente messa in pratica.
Per fortuna non tutto il panorama del pallone si trova in questa situazione. In questi mesi, infatti, la nazionale calcistica femminile si sta comportando alla grande nel suo girone di qualificazione ai mondiali di calcio femminili che si terranno in Francia nel giugno 2019.
Quella di domenica 10 dicembre è una giornata che rappresenta appieno quello che è diventato il Centro Storico Lebowski. Per capirlo basta guardare il programma della giornata: al mattino assemblea generale dei soci per approvare il bilancio della scorsa stagione e quello preventivo per l’anno in corso; pranzo a buffet preparato dai genitori dei bambini della scuola calcio; il piatto forte di giornata, ovvero il big match contro l’Incisa, primo in classifica alla pari con i grigioneri; infine il match della squadra femminile di Serie D. Una giornata intera da passare nell’impianto di Tavarnuzze, in compagnia giusto di qualche centinaio di persone. Sarà bene quindi procedere con ordine.
Dopo la giornata di domenica sarebbe offensivo definire quanto andato in scena allo Scarfoglio di Agnano "calcio minore", infatti Lokomotiv Flegrea Stella Rossa Duemilasei è stato Sport Vero.
Un centinaio di donne e uomini si sono radunati sulle gradinate dello stadio incitando per più di novanta minuti le rispettive squadre e unendosi alla fine in un solo coro "Il Vero Calcio lo giochiamo Noi".
D'altronde sfidiamo chiunque a dire il contrario di fronte a due progetti di calcio popolare simili che grazie allo sforzo di molti, attraverso lo sport e una gestione orizzontale e partecipata,riescono a opporre resistenza allo scempio del calcio business e aggregare tante persone intorno a valori fondamentali per entrambe le compagini come l'antifascismo e l'antirazzismo.
La sosta natalizia si avvicina ed è arrivato il momento di fare la fotografia della situazione delle squadre di cui seguiamo i risultati domenica dopo domenica (o sabato, come volete). E l’impressione è che questa fotografia mostri un panorama che non era mai stato così bello. Ovviamente il numero delle squadre “popolari” è ormai molto ampio, e quindi non mancano le eccezioni e le squadre un po’ più in difficoltà, almeno a livello di risultati sportivi. Ma il quadro generale parla di una marea montante, che non accenna a volersi fermare. Il modello dell’autogestione e dell’autofinanziamento si conferma competitivo ai livelli attuali, e potenzialmente anche a livelli superiori, continuando a costruire mattone dopo mattone. Ad esempio con lo sviluppo dei settori giovanili, che in molti stanno attuando e che potrebbe essere la chiave di volta per affermarsi come vera alternativa ai mali di quello che per brevità possiamo chiamare “calcio moderno”. Ma torniamo ai risultati, andando in ordine di livello dei campionati, ma con un primo paragrafo dedicato a un altro fondamentale aspetto in grande sviluppo, il calcio femminile.