Villa Gordiani fino a qualche anno fa una squadra dilettantistica, sotto diversi nomi, ce l'aveva sempre avuta, e anche un campo nel cuore del quartiere, nel parco che fa da polmone verde per tutta quell'area di Roma Est, tra via Prenestina e la linea ferroviaria che va verso Tivoli e l'Abruzzo. E avere una squadra è importante, per un quartiere che un'identità ancora la conserva, nella metropoli che sempre più polverizza legami e appartenenze. La più classica delle borgate sviluppatesi, nell’aspetto che mostrano oggi, poco dopo la metà del '900, con i lotti di case popolari a dare un tetto a chi fino ad allora stava per lo più nelle baraccopoli. Un quartiere tuttora a forte composizione italiana, con un suo portato storico che attraversa le generazioni e il rischio sempre dietro l'angolo, in questi tempi bui, di scivolare verso la guerra tra poveri, facendosi abbagliare dalla propaganda di chi sul disagio specula e costruisce carriere.
Sembra proprio che quella tra la casa Bianca e il mondo dello sporta stelle e strisce, con la NFL a fare da guida, sia una querelle ancora lungi dal definirsi conclusa, in cui ogni settimana si registrano nuovi colpi di scena o novità.
Dopo un atteggiamento a metà strada tra il pilatesco e una velata simpatia nei confronti dei contestatori, il Commissario della NFL, Roger Goodell, ha preso parola ufficialmente per auspicare che tutti gli atleti assistano in piedi all’esecuzione dell’inno statunitense, un classico prima dei match di football.
Chi siamo?
L'Asd Villa Gordiani nasce dal progetto di alcuni ragazzi dell'omonimo quartiere (nella zona di Roma Est) e del Collettivo Promakos. Il motivo principale per cui iniziammo a riunirci era quello di riportare il calcio a Villa Gordiani, da cui era assente da ormai troppo tempo.
In questi due anni molte sono state le attività messe in campo: iniziative sociali rivolte al quartiere, giornate di riapertura del Campo comunale sito all'interno del Parco di Villa Gordiani, proiezioni delle partite degli Europei. Negli ultimi mesi sono stati fatti enormi passi in avanti, tanto che il collettivo iniziale si è ingrandito ed oggi conta persone di tutte le età.
Gli obiettivi che fin dall'inizio si è posto il progetto erano: a) creare una squadra di calcio popolare, con vocazione territoriale, che si iscrivesse ai campionati ufficiali della FIGC; b) riaprire il Campo del Parco di Villa Gordiani abbandonato da anni; c) creare una scuola calcio. Allo stato attuale il primo obiettivo è raggiunto, ci stiamo impegnando a fondo per il secondo e prevediamo di iniziare a lavorare nei prossimi mesi per il terzo.
Nel primo semestre del 2017, Roma ha avuto modo di ospitare Breno Macedo, tecnico brasiliano di boxe che era stato già precedentemente in Italia portando con sé anche dei pugili per organizzare degli incontri, ma anche per parlare della loro straordinaria esperienza (noi ne avevamo parlato qui).
In questi quasi sette mesi, Breno ha alloggiato nell’occupazione di Quarticciolo, una borgata dinamica in cui da poco è nata una palestra popolare autogestita che rappresenta già un punto di riferimento per una zona troppo facilmente abbandonata a se stessa e che invece proprio con esperienze come questa, riesce a portare avanti molti progetti di inclusione e protagonismo popolare. Tuttavia, Quarticciolo ha rappresentato per Breno anche una base da cui spostarsi in giro per l’Italia anche e conoscere molte realtà e la commistione tra lo sport popolare e l’impegno politico. Da questo mix di esperienze è uscita fuori questa intervista che spazia dalla boxe fino alla situazione attuale nel suo paese.