Il più bravo degli scrittori, non avrebbe mai pensato a un romanzo con una trama del genere: morti, spaccio di droga internazionale, festini a luci rosse, “strane” partite di fine stagione, imprenditori arricchiti improvvisamente e diventati presidenti di calcio e chi più ne ha, più ne metta.
Tutto questo succede a Castel di Sangro, piccolo paese dell’entroterra terra abruzzese e alla sua squadra di calcio, durante gli anni ‘90 del secolo scorso. Gesta calcistiche raccontate, nello specifico la stagione 1996/97, dallo scrittore americano Joe McGinnis, nel libro Il miracolo di Castel di Sangro ristampato da Hellnation libri Red Star Press.
Ballestracci è sicuramente un ospite gradito nella nostra rubrica delle recensioni di Sportpopolare.it, oltre a essere un portento estremamente prolifico.
Questa settimana abbiamo appena finito di leggere quello che è, e credo e spero di non sbagliare, il suo primo libro sul calcio, A pedate edito da Mattioli 1885.
Il libro è del 2007 quindi Marco è precursore o quantomeno anticipatore, dell’attualissimo storytelling sul calcio.
È possibile mettere il calcio italiano sul banco degli imputati senza rispiarmargli nulla e allo stesso tempo far comunque trapelare un amore viscerale per lo stesso? Sì, è possibile o almeno Juri sembra riuscirci.
È notizia degli ultimi tempi che il prossimo stadio del Cagliari calcio sarà intitolato all’uomo più iconico dell’arte pedatoria sarda: Gigi Riva. L’eccezionalità del fatto sta innanzitutto che il grande Gigi Riva è vivo e lotta insieme a noi, anzi ha ribadito con tutti gli scongiuri del caso che per lui rimane un onore.
Allora a noi di sportpopolare.it ci sembrava giusto approfondire il tema «Riva», con una recensione del libro di Luca Pisapia edito da Milieu edizioni nella collana Parterre.
Copertina del libro bella, con una foto di Riva con un sombrero e un volto glaciale rivolto verso ignoti. La fotografia è adatta perché riassume in parte l’anima western del libro. Apprezzatissima anche la scelta di usare le minuscole per il titolo e per il nome l’autore, come azzeccata la citazione di Gianni Mura nella quarta di copertina.
Nel merito il libro un mix tra saggio, romanzo e biografia si erge la figura mondiale fascinosa e granitica di uno dei più forti calciatori italiani di sempre. Perché quando la baldanza tenebrosa e tormentata giovanile di un varesotto di Leggiuno incontra l’isola nasce l’incanto, la resurrezione, la rivolta esistenziale che passa per i campi di calcio in terra, dove si mischiano le difficoltà della crescita e della vita di un ragazzo timido e introverso, con l’altrettanta durezza di un contesto isolano quasi ascetico, insormontabile.