Nella zona nord-ovest di Roma vi è un quartiere, quello di Valle Aurelia, con una forte impronta militante. Pur trovandosi a poca distanza dal centro città, è facile vedere il Cupolone da varie strade della zona, questa è una borgata contrassegnata da una storia di resistenza e ribellione.
Emblema di tutto, sicuramente, è la fornace Veschi: oggi in disuso ma che un tempo dava lavoro a moltissimi abitanti del quartiere che vivevano in una zona specifica chiamata “il Borghetto”. Durante buona parte del XX secolo, per quel che riguarda il lato politico, il PCI raccolse un gran numero di voti nella borgata dell'Inferno e, durante il secondo conflitto mondiale, furono numerosi i partigiani del luogo che caddero sotto i colpi dei nazi-fascisti.
Altra caratteristica di Valle Aurelia è il suo lato “popolare”. Questo è stato portato avanti, nei decenni passati, anche grazie alla Stella Rossa, la squadra di calcio popolare che si allenava nella zona.
Oggigiorno la Stella Rossa non esiste più. Da alcuni mesi, però, il suo posto sta cercando di prenderlo una nuova realtà sportiva: la Pineto United. Essa è una squadra di calcio formata, per la maggior parte, da ragazzi migranti che cerca di portare avanti, sui campi di calcio, ideali quali integrazione e antirazzismo.
Alcuni giorni fa abbiamo intervistato l'allenatore e il responsabile della comunicazione della Pineto United, per farci raccontare “da dentro” questa nuova realtà calcistica.