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Il contrappasso alla supponenza con cui "l'ambiente azzurro" si è approcciato a questa doppia sfida è rappresentato dal catenaccio di scuola italiana con cui la Svezia ha blindato la qualificazione e a veramente poco servirà scagliarsi contro l'arbitro e contro la sfortuna, sebbene probabilmente questa volta la nazionale sia in credito con la dea bendata.
Così come le critiche contro il sistema calcistico italiano e il suo fallimento appaiono troppo strumentali, perché il fatto che viviamo un calcio malato da anni non sarebbe cambiato nella sostanza se Immobile & co. avessero avuto una mira migliore. Mai come adesso però i risultati hanno smesso di coprire il marciume del nostro movimento calcistico, a differenza ad esempio di quanto successe nel 2006 in piena Calciopoli e con la dubbia moralità del capitano nonché futuro pallone d'oro Cannavaro e dei suoi cambi di maglia pilotati.
Nel panorama del calcio moderno, nazionale ma anche di oltre-confine, i tifosi e la loro fede per una squadra sono dei fattori che non vengono quasi mai presi in considerazione. A farla da padrone, infatti, sono i soldi e i famigerati diritti tv che, da parecchi anni, rappresentano dei veri e propri campi di scontro tra i vari presidenti delle squadre nostrane.
Il prossimo 23 dicembre, per fare un esempio, è in programma a Torino alle ore 20:45 la partita Juventus-Roma valevole per la diciottesima giornata del campionato di calcio di serie A 2017/2018. Una data che, fin da subito, ha fatto storcere il naso a molti “addetti ai lavori”.
Il 23 dicembre, infatti, è giorno dell’anti-vigilia di Natale, un periodo in cui spostarsi diventa molto complicato sotto numerosi punti di vista. Nonostante tutto saranno migliaia, e su questo ci potete giurare visto l’importanza della gara, i tifosi giallorossi che si recheranno sotto la Mole per incitare i loro beniamini dal settore ospiti dell’Allianz Stadium.
Barcelona, Catalunya, quartiere di Gràcia. Ci ritroviamo quasi tutti alle 11:00 di mattina al Bar Panamari, al lato della curva dello Stadio Nou Sardenya, struttura che ospita le partite del Club Esportiu Europa. È il prepartita, momento solenne, un’ora prima del match e se non ci sei devi avere una buona scusa. Sono quelle birre che ti riprendono dopo una serataccia, o quelle con le quali fai un buon, energico breakfast. Facce provate ne vediamo sì, sono le 11:00h di mattina di domenica, purtroppo c’è da combattere anche con gli orari imposti dalla Lega ma non importa, ci siamo e ci saremo sempre. Ci si ritrova con piacere e fratellanza. Dopo qualche birra e una chiacchiera , entriamo in curva per sostenere l’Europa appunto, una squadra dal passato glorioso, club che militava in prima divisione e giocava i derby con il FC Barcelona. Con il passare degli anni, scese in categorie inferiori, attualmente gioca in una categoria equivalente alla ex Serie C2 italiana. Questo è il Club Esportiu Europa e noi siamo gli Eskapulats.
Villa Gordiani fino a qualche anno fa una squadra dilettantistica, sotto diversi nomi, ce l'aveva sempre avuta, e anche un campo nel cuore del quartiere, nel parco che fa da polmone verde per tutta quell'area di Roma Est, tra via Prenestina e la linea ferroviaria che va verso Tivoli e l'Abruzzo. E avere una squadra è importante, per un quartiere che un'identità ancora la conserva, nella metropoli che sempre più polverizza legami e appartenenze. La più classica delle borgate sviluppatesi, nell’aspetto che mostrano oggi, poco dopo la metà del '900, con i lotti di case popolari a dare un tetto a chi fino ad allora stava per lo più nelle baraccopoli. Un quartiere tuttora a forte composizione italiana, con un suo portato storico che attraversa le generazioni e il rischio sempre dietro l'angolo, in questi tempi bui, di scivolare verso la guerra tra poveri, facendosi abbagliare dalla propaganda di chi sul disagio specula e costruisce carriere.