Torino: la città della Mole, della lotta No Tav e di molti spazi antagonisti che, ognuno a modo proprio, portano avanti quel concetto di resistenza a noi tanto caro. Da alcuni anni però, dalle parti del capoluogo piemontese, si sta sviluppando fortemente anche un altro ambito che potremmo tranquillamente definire come “militante”: quello dello sport popolare.
Dalla Dynamo Dora rugby fino alla neonata ASD Aurora Vanchiglia sono molti gli esempi che si possono fare da questo punto di vista. Per unire tutte le realtà sportive popolari torinesi, poche settimane fa, è stata creata una vera e propria rete chiamata Torino Sport Pop.
Premessa: trovo abbastanza inusuale tornare a parlare di un argomento come il Tav. Tutto questo perché, a più di 25 anni dall’inizio dei lavori, questa grande opera, nonostante tutte le parole spese a suo favore da determinate categorie sociali, assume sempre di più le vesti di un semplice spreco di denaro pubblico.
Purtroppo il penultimo esecutivo in carica, quello nato dal patto tra Movimento Cinque Stelle e Lega, ha messo altra carne al fuoco su questa tematica. Non a caso la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso e portato alla caduta del governo gialloverde ha cominciato a formarsi proprio sulle diverse vedute che le forze di maggioranza avevano sulla questione Tav.
«Genova non ha scordato, perché è difficile dimenticare»: prendo spunto da una delle più famose strofe della canzone Piazza Alimonda di Francesco Guccini per aprire questo pezzo. Il capoluogo ligure è stato infatti, nel corso del XX secolo, teatro di alcuni importanti episodi storici legati al concetto di resistenza.
Dall'insurrezione scoppiata poco prima del 25 aprile 1945 per arrivare fino ai giorni del G8 del luglio 2001, passando per la rivolta del 30 giugno 1960. Sono molti gli eventi che la città dei carrugi ha vissuto e che, nell'epoca attuale, cerca di ricordare in molteplici modi.
Tra questi non poteva mancare il contributo portato dal movimento calcistico popolare locale. Una storia che si può raccontare da questo punto di vista è quella della squadra di calcio La Resistente che, dopo oltre 10 anni di attività, è riuscita a ottenere un risultato importante: il debutto in Terza Categoria.
Oggigiorno gli spazi occupati e autogestiti italiani vengono descritti solamente come dei luoghi in cui è possibile divertirsi e dove è abbastanza facile trovare e far uso di sostanze stupefacenti. Lo stesso ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha minacciato più e più volte di usare la sua tanto amata “politica della ruspa” per mettere a tacere tali realtà.
Per fortuna però ci sono anche belle storie da raccontare che hanno avuto inizio proprio in questi luoghi militanti. Una di queste ci porta a Genova, nel quartiere Sampierdarena, dove sorge uno degli spazi occupati storici del capoluogo ligure, il CSOA Zapata.
Proprio qui da un po' di tempo, all'interno della palestra popolare, si allena la pugile Camilla Fadda. Questa giovane ragazza è riuscita in un'impresa storica. Dopo oltre quarant'anni, infatti, ha riportato in Liguria uno dei più importanti titoli nell'ambito del pugilato femminile: la medaglia d'oro ai campionati italiani assoluti nella categoria dei 51 kg.