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Er primo amore

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Di cosa si parla quando si parla di calcio, e più in generale, di sport popolare? Spiegare non è facile, eppure tutto ciò che è difficile da dire – prendiamo, per esempio, l’amore – è proprio ciò che con più forza ci è successo di “sentire”. Per questo, in un ideale mosaico delle spiegazioni sul cuore popolare dello sport, non può mancare “Er primo amore”, una bella poesia scritta da un nostro compagno e lettore, Alessio Quercioli Lanzalonga da Civitavecchia.

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Scritto da Super User
Categoria: Fuori dal campo
Pubblicato: 31 Maggio 2016

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Dal calcio dei padroni a quello dei fondi bancari

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Più che un libro è una fotografia. Goal Economy. Come la finanza globale ha trasformato il calcio di Marco Bellinazzo (Baldini e Castoldi 2015), giornalista del Sole 24 Ore, è infatti un lungo e completo ritratto dell'assetto finanziario del calcio mondiale, dal suo funzionamento generale fino, soprattutto, alla storia recente della proprietà, dei finanziatori, degli sponsor di ogni singola società. Una sorta di almanacco economico del calcio attuale, che sicuramente paga questo approccio in termini di scorrevolezza della lettura, ma è un rischio calcolato: difficile che un simile lavoro possa avere ritmi da romanzo. La sua grande utilità è sicuramente quella di essere un resoconto (abbastanza) neutro della situazione, e quindi ha il pregio di lasciar spazio a ognuno per tirare le sue conclusioni.

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Scritto da Matthias Moretti
Categoria: Fuori dal campo
Pubblicato: 17 Maggio 2016

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Il gioco di ruolo

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* Il mio omaggio al Leicester. L’undicesimo capitolo di “E non vorrei lo sai lasciarti mai perché”
 
Luoghi assortiti, 1997-1998
 
Non so come, non so perché. Successe. E tanto basta. Divampò d’un tratto. E fu uno sdoganamento epocale. Come quello del Msi. Il calcio inglese. Dapprima oggetto di culto per soli, autentici, massicci fans. Dalla seconda metà dei Novanta, un carrozzone grigio e silenzioso, che invadeva le strade dell’etere svincolate dal monopolio generalista. Ed imponeva dogmi ad un pubblico di adolescenti e giovanotti ammalati d’esteriore esterofilia. Non ricordo di preciso quando, ma il malessere britannico colpì anche noialtri, ai tempi della saletta di via Brindisi. Tra una partita a biliardino e un sorso di sottomarca in lattina (“Savì, ma sai che è buona proprio sta birra?”), qualcuno insinuò una parola albionica. United, probabilmente. Fatto sta che l’ostracismo nei confronti di quel calcio – che per la mia generazione era il calcio dell’Heysel, quello estromesso dalle competizioni europee, quello alle prese con gli hooligans – finì quella sera. Alla Blackred. E tutti corsero a schierarsi. Ad appassionarsi artificialmente a ciò che non gli era mai passato per la testa. Una sorta di trend modaiolo. Di quelle cose che arrivano, impazzano e passano. Tipo il Tamagotchi. O il Patto Segni. Fatto sta che l’Inghilterra dell’epoca piazzava due sole squadre in Champions. Per dare un’idea della modestia. La Premier se la giocavano Manchester Utd, Arsenal e, in misura minore, il Liverpool. Vinceva quasi sempre il Manchester Utd. Si batteva con onore il Newcastle. Tra le prime finiva sempre il Leeds. I miei amici tifavano Manchester United, Arsenal e, in misura minore, il Livepool. Il carrozzone sarà anche stato grigio e silenzioso, ma da queste parti quando vedono un vincitore a bordo, ci si attrezza a stare stretti. Era questo, col senno di poi, ciò che non riuscivo a mandar giù.
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Scritto da Super User
Categoria: Fuori dal campo
Pubblicato: 03 Maggio 2016

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Il massacro di Qamishlo: il calcio e i tentativi di assimilazione coatta del popolo curdo in Siria

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Pubblichiamo un estratto del libro La rivoluzione del Rojava di Arzu Demir (traduzione di Francesco Marilungo), pubblicato dalla Red Star Press. Un libro potente, capace di raccontare nel dettaglio l’esperienza del Rojava e del Confederalismo democratico oltre gli stereotipi delle “belle guerrigliere” curde, che tanto hanno monopolizzato le cronache della guerra siriana dalla liberazione di Kobane in poi.

Armi Derzu ha fatto una vera indagine sul campo ed è tornata più volte in quelle zone della Siria, dove sotto l’impulso della resistenza curda si sta edificando un esperimento sociale tanto impetuoso da riuscire forse a ridisegnare il concetto stesso di rivoluzione.

L’autrice turca racconta gli eventi più dirompenti della lotta nel Rojava, indagandone gli aspetti più vari – dall’amministrazione della giustizia, al sistema economico, fino al concetto di proprietà e al ruolo dei comunisti – riuscendo ad abbattere quel velo di maya che rischiava di sbiadire questa grande lotta in una superficiale narrazione dal sapore “orientalista”.

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Scritto da Super User
Categoria: Fuori dal campo
Pubblicato: 18 Aprile 2016

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