Il libro di Stefano Benedetti, Sognando Messi. La verità sulle scuole calcio pubblicato da Dissensi ha un grande merito: sollevare dubbi e perplessità su un modello ormai saldamente radicato, quello delle scuole calcio per bambini.
Il risultato è a tratti sconcertante e non mancano gli spunti per provare a ragionare e decostruire un modello di sport “malato” che viene inculcato fin dalla tenera età negli sportivi del domani.
E questo libro rischia di avere l’effetto di “scoperchiare un vaso di pandora”, capace di sconvolgere i genitori benpensanti del XXI secolo, ossessionati in genere dalla loro prole e dannatamente “figliocentrici”.
Il centro del discorso ruota attorno a quanto il modello dello scuole calcio per bambini sia influenzato in modo nefasto da tre grandi mali: l’assoluta inadeguatezza del personale tecnico, l’improvvisazione nei metodi di allenamento e il principio economico come unico principio guida. Insomma la bussola di queste strutture è orientata al business e il profitto è l’unico parametro di riferimento.
Di cosa si parla quando si parla di calcio, e più in generale, di sport popolare? Spiegare non è facile, eppure tutto ciò che è difficile da dire – prendiamo, per esempio, l’amore – è proprio ciò che con più forza ci è successo di “sentire”. Per questo, in un ideale mosaico delle spiegazioni sul cuore popolare dello sport, non può mancare “Er primo amore”, una bella poesia scritta da un nostro compagno e lettore, Alessio Quercioli Lanzalonga da Civitavecchia.
Più che un libro è una fotografia. Goal Economy. Come la finanza globale ha trasformato il calcio di Marco Bellinazzo (Baldini e Castoldi 2015), giornalista del Sole 24 Ore, è infatti un lungo e completo ritratto dell'assetto finanziario del calcio mondiale, dal suo funzionamento generale fino, soprattutto, alla storia recente della proprietà, dei finanziatori, degli sponsor di ogni singola società. Una sorta di almanacco economico del calcio attuale, che sicuramente paga questo approccio in termini di scorrevolezza della lettura, ma è un rischio calcolato: difficile che un simile lavoro possa avere ritmi da romanzo. La sua grande utilità è sicuramente quella di essere un resoconto (abbastanza) neutro della situazione, e quindi ha il pregio di lasciar spazio a ognuno per tirare le sue conclusioni.
Pubblichiamo un estratto del libro La rivoluzione del Rojava di Arzu Demir (traduzione di Francesco Marilungo), pubblicato dalla Red Star Press. Un libro potente, capace di raccontare nel dettaglio l’esperienza del Rojava e del Confederalismo democratico oltre gli stereotipi delle “belle guerrigliere” curde, che tanto hanno monopolizzato le cronache della guerra siriana dalla liberazione di Kobane in poi.
Armi Derzu ha fatto una vera indagine sul campo ed è tornata più volte in quelle zone della Siria, dove sotto l’impulso della resistenza curda si sta edificando un esperimento sociale tanto impetuoso da riuscire forse a ridisegnare il concetto stesso di rivoluzione.
L’autrice turca racconta gli eventi più dirompenti della lotta nel Rojava, indagandone gli aspetti più vari – dall’amministrazione della giustizia, al sistema economico, fino al concetto di proprietà e al ruolo dei comunisti – riuscendo ad abbattere quel velo di maya che rischiava di sbiadire questa grande lotta in una superficiale narrazione dal sapore “orientalista”.
Un punto di vista differente sui fatti di stretta attualità sportiva e sociale.
Fatti, notizie e curiosità sullo sport popolare, sulla settimana appena trascorsa e su quella che verrà
Donne e uomini diventati per qualche motivo esempio
Il mondo dello sport popolare visto attraverso gli occhi della letteratura, della musica e della cultura popolare
Quello che la settimana riserva: appuntamenti, incontri, partite e iniziative su tutto quello che è sport popolare